I Franchi portarono la città di Monza a ulteriori fasti, contribuendo grandemente al suo sviluppo e progresso. Berengario I cinse la corona imperiale nell’ 888. Sembra certo che fu proprio la Corona Ferrea ad essere posata sul suo capo per la prima volta, avviando una tradizione di incoronamenti che giunge sino al 1848 (Ferdinando d’Austria fu l’ultimo sovrano di una serie che comprende Federico Barbarossa, Carlo V e Napoleone). Berengario favorì la Chiesa con grandi concessioni, morendo nel 924. Monza è fornita di castello e di nuove chiese. Ottone III nel 995 dichiara la città sede imperiale, capo della Lombardia e del governo (“Est Sedes Italiae Regni Modoetia Magni”). Tale preferenza è alla causa delle future ostilità con la vicina Milano.
Storia
Monza sotto i Longobardi
L’arrivo dei Longobardi nel territorio di Monza (568) corrisponde ad un periodo di grande splendore. Autari, e soprattutto sua moglie, la regina Teodolinda, rendono Monza un centro politico, culturale e religioso di primaria importanza. Il secondo marito della regina, Agilulfo, viene da lei convertito al cristianesimo grazie all’influenza di Gregorio Magno. Teodolinda fece innalzare nel 595 la Basilica di San Giovanni Battista, ora Duomo, dove nel 603 avvenne il battesimo del figlio Adaloaldo e dove è conservata la sua cripta e altri preziosi tesori, tra cui la famosa Corona Ferrea. La regina dei Longobardi fu molto benvoluta dai monzesi e ricordata ancora oggi con devozione per la sua munificenza e bontà. Morì nel 625.
Origini di Monza
La città di Monza sorse nei suoi primitivi insediamenti abitativi lungo le rive del Lambro, abitate allora da stirpi celtiche romanizzate attorno al 50 a. C. durante le campagne di Cesare. Il nome, pur nel contrasto di varie teorie, dovrebbe essere la risultante dell’antica Modicia (Modoicum, Moedicia, Modoetia, Monscia) o Maguntia, da cui presto Munscia e Monza. Prima castrum e poi vicus romano, con abitanti dediti alla pastorizia e all’agricoltura, Monza fornisce reperti archeologici tali da poter affermare una sicura civiltà romana: ponti, acquedotti, strade e loro antiche denominazioni lo testimoniano (basti pensare all’antico Ponte di Arena in cotto e serizzo, lungo 70 metri e largo 4, ora sostituito da Ponte dei Leoni). L’avvento delle orde barbariche vede presto la cittadella divenire sede estiva di imperatori, l’ostrogota Teodorico tra i primi, che ne fece Palatium Magnum.