L’arrivo dell’imperatore Federico Barbarossa, nel XII secolo, riscattò Monza dalla sudditanza del più potente comune di Milano, geloso della sua autonomia e splendore (era sede dell’incoronazione di sovrani). Città prediletta dal Barbarossa, che vi scese due volte (nel 1158, quando elegge la città a “sedes regni Italici”, e nel 1163, dopo la distruzione di MiIlano per mano sua), Monza continua a prosperare e ad accrescersi in prestigio (vengono erette le prime mura). La sua importanza, soprattutto economica, si basa sull’artigianato, in special modo sulla lavorazione della lana. Viene costruito l’Arengario, simbolo di potere politico. Ma la partenza del Barbarossa alle Crociate e la sua morte causa la perdita dell’indipendenza di Monza, riassogettata a Milano nelle lotte comunali. Anche Monza fu soggetta alla divisione tra guelfi (Magantelli) e ghibellini (Stratoni). Dapprima prese le parti dei Torriani (1274) poi fu assediata da Ottone Visconti (1278).
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